Premi e Riconoscimenti

Nel 1984 Margherita Pilloni partecipa per la prima volta alla Fiera dell'Artigianato Artistico della Sardegna a Mogoro, uno degli appuntamenti più importanti dell'Isola riguardo alle eccellenze dell'artigianato sardo, alla quale continua a partecipare con costanza ancora oggi.
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Nel 1984 partecipa per la prima volta anche alla Mostra dell'artigianato del Mandrolisai, ora Tessingiu, a Samugheo uno dei più importanti appuntamenti dedicati all'artigianato artistico in Sardegna, alla quale continua a partecipare con costanza ancora oggi.
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Dal 1984 al 2006 grazie a I.S.O.L.A. (Istituto Sardo Organizzazione Lavoro Artigianale), ente della Regione Sardegna che si occupava della promozione dell'artigianato locale in ambito regionale, nazionale e internazionale, le ceramiche artistiche di Margherita Pilloni hanno girato il mondo toccando Cina, Giappone e New York, oltre che l’Europa e l’Italia. L’ente è stato soppresso dal Consiglio regionale sardo nell'ambito della Finanziaria 2006.
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Nel 1991 partecipa al VI Concorso Nazionale della Ceramica di Assemini con il piatto di forma circolare con bordo ricurvo che è poi stato acquistato dall’amministrazione municipale per una cifra pari a ₤ 95.000. Il pezzo, dalla linea pulita, pur essendo un oggetto d’uso quotidiano, rappresenta una forma di eccellenza dell’artigianato locale. 
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Nel 2003 partecipa a Genova alla Mostra “Tesori di ceramica – Mostra mercato della Ceramica d’Arte” proponendo al concorso nazionale nel quale i ceramisti si sono ispirati ai colori dell’avventura sul mare, tema centrale di Genova Capitale Europea della Cultura 2004, l’opera “Il mare in salita”, immaginando di creare difficoltà agli invasori che nei millenni si sono susseguiti in Sardegna.
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Nel 2004 ha vinto il titolo mondiale dell’Oro del Vasaio, XXV edizione del Campionato del mondo dei tornianti organizzato dall’Ente Ceramica Faenza in collaborazione con il Comune di Faenza, la Confartigianato e la CNA. Alla manifestazione hanno partecipato una sessantina di artigiani provenienti da tutto il mondo e Margherita Pilloni è riuscita a salire al primo posto nella categoria “Esteta” con “su caragou ” la tipica brocchetta oristanese e al secondo posto, nella categoria “Tecnico tornianti ” con le prove della ciotola e del cilindro.
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Nel 2004 ha vinto il primo premio nella sezione Ceramica Tradizionale e Contemporanea al VIII Concorso Nazionale della Ceramica di Assemini. L’opera, Caragou in Frori, pur ispirandosi agli oggetti di uso quotidiano dei Congiolargios (figoli) di Oristano, ha rinnovato il soggetto trattato attraverso una matura competenza tecnica nella lavorazione del materiale e un’acuta fantasia nel restituire alla brocca un aspetto originale con il raku. Attualmente l’opera è esposta presso il Museo della Ceramica di Assemini.
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Nel 2006 riceve una menzione speciale al Concorso nazionale "Il Presepe" organizzato dall'Ente Ceramica con il suo presepe stilizzato in terracotta oggi conservato nel suo laboratorio di ceramiche artistiche nel centro storico di Oristano.
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Nel 2006 partecipa al Concorso Ceramiche Pubblicitarie e di Rappresentanza dell’Associazione Italiana Città della Ceramica ad Albissola Marina e il suo “Vaso della Speranza” viene selezionato tra le prime dieci opere esposte alla mostra dell’AiCC “Albisola - Maiolica - Fajence” allestita a Villa Faraggiana durante il Festival Internazionale della Ceramica ad Albissola Marina. Compare nel catalogo delle ceramiche ammesse nella sezione  “Ceramiche d’arte, per scopi di rappresentanza dell’AiCC” il “Vaso della Speranza”, foggiatura e rifinitura al tornio con sfoglie e decori applicati (27x20 cm).
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Nel 2009 riceve una menzione speciale durante il 1’ Concorso Biennale Internazionale di Ceramica Artistica Tradizionale ad Ascoli Piceno con il suo “Piatto sole grigio” dal diametro di 38 cm per le linee e il design.
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Nel 2009 rappresenta la Sardegna e Oristano all’interno del progetto di riqualificazione del “Calvario” di San Cataldo in Sicilia, ideato e realizzato dall’Amministrazione Comunale di San Cataldo e dalla Soprintendenza dei Beni Culturali ed Ambientali di Caltanissetta. L’Amministrazione Comunale di San Cataldo ha voluto valorizzare il luogo attraverso la realizzazione di una “Via Crucis” con pannelli in ceramica artistica raffiguranti le stazioni dei misteri da collocare all’interno di ciascuna delle cappelle su spunto della “Via Crucis” presente nella Chiesa Madre. 
Margherita Pilloni sceglie di elaborare e realizzare il pannello di 2x2 metri raffigurante la STAZIONE V: “Simone di Cirene porta la croce di Gesù”.
A seguito dell’incarico ricevuto mi sono immersa nella ricerca degli esempi pittorici prodotti da tanti artisti che nei vari secoli si sono dedicati all’illustrazione dell’arte sacra, in particolare alla passione di Cristo, con la rappresentazione della cattiveria, della violenza, della sofferenza patita, arricchita da tanta simbologia. Mi ha aiutato anche quanto detto da signore anziane molto religiose e grandi collezioniste di immagini della via crucis. Dopo ciò la mia scelta si è orientata verso la raffigurazione della 5ª stazione alla maniera della scuola pisana. La scena è molto ricca di personaggi e di dettagli e ben si presta a distribuirli nell’ampio spazio del pannello."
"Le immagini sono state rappresentate in modo stilizzato ma restano leggibili e rendono la povertà del periodo e la sofferenza. I personaggi principali sono stati modellati in alto rilievo, raggiungendo in alcuni punti lo spessore di 20 centimetri. Le altre figure perdono lentamente spessore fino ad arrivare a pochi millimetri. Dal modello in scala 1:5 sono passata alla realizzazione del pannello con l’uso di un semi refrattario rosso che ha permesso la realizzazione di sbalzi di elevato spessore. L’opera è stata divisa in nove riquadri e quindi eseguita la cottura con un incremento graduale da 400 C° a 980 C°. L’opera è stata quindi smaltata con smalto mat color panna distribuito in modo irregolare lasciando parti in cotto a vista e spruzzati gli smalti colorati. Infine si è effettuata la seconda cottura raggiungendo i 940 C° e l’intera superficie è stata trattata con un prodotto che ha messo in risalto l’effetto invecchiato a craquelé. La cornice è stata realizzata con semirefrattario bianco decorando la superficie con un decoro a spina di pesce ripreso da oggetti nuragici e dalla tradizione sarda. I colori giallo miele e verde sono della tradizione di Oristano.”
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Nel 2011 segue i suoi studenti dell’Istituto d’Arte Carlo Contini di Oristano, dove insegna dal 1985, nella realizzazione dello stemma in ceramica raffigurante l’albero deradicato degli Arborea sistemato in Piazza Mannu, proprio davanti all’antica Porta a Mari e alla Reggia giudicale che attualmente ospita il carcere. Lo scudo è composto da 26 lastre, mentre il resto del decoro è assemblato con circa 250 mattonelle e profili di varie forme. Il materiale utilizzato per lo stemma e per tutto il decoro è un’ argilla semirefrattaria, modellata, essiccata e infornata e, infine, decorata con i colori tipici degli smalti impiegati storicamente dai figoli oristanesi: il verde e il giallo. 
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Nel 2012 riceve il prestigioso riconoscimento di Prima Donna Ceramista di Oristano, Città della Ceramica.
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Nel 2014 riceve una menzione speciale durante il 3’ Concorso Biennale Internazionale di Ceramica Artistica Tradizionale ad Ascoli Piceno con la sua “Brocca per l’acqua, femminili doppia faccia”  per la particolare tecnica, il decoro e l’originalità del manufatto.
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Nel 2017 all’interno del progetto “Oristano città museo” installa in Piazza Roma due piattaforme con grandi ed eleganti oggetti in ceramica che richiamano quelli tipici della tradizione oristanese: c'è una giara, una brocca a galletto, la brocca della sposa, un porta vaso, su frascu e sa stangiada. Dieci sono le installazioni nel centro storico di Oristano, realizzate da cinque ceramisti oristanesi, finalizzate alla realizzazione di itinerari turistico-culturali capaci di rendere la città più bella e fruibile, valorizzando le tipicità e le eccellenze oristanesi, dalle ceramiche ai suoi personaggi più famosi.
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Nel 2018 partecipa all’installazione temporanea: FIORI E SCARPETTE ROSSE IN CERAMICA (Piazza Eleonora) grazie alla collaborazione tra il Comune di Oristano e i ceramisti locali in occasione della giornata contro la violenza di genere nella I edizione di “Oristano città della ceramica dice NO alla violenza”.
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Nel 2019 realizza insieme alla ceramista Caterina Porcu il presepe in ceramica permanentemente esposto sul sagrato della chiesa di Stella Maris, un tributo della tradizione ceramista oristanese alla natività.
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Nel 2020 espone i suoi lavori durante la mostra “Fictores. I ceramisti di Oristano” in occasione della riapertura del Museo Diocesano Arborense che sceglie di celebrare gli artisti della ceramica oristanese in un atto simbolico di nuovo avvio alla vita sociale e produttiva, nello splendido porticato monumentale, con l’invito a trarre esempio dagli artisti della ceramica, che lentamente danno origine a nuove forme, reinterpretando le vecchie, dando origine a piccoli gioielli espressi con sapienza e la giusta armonia.
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Nel 2021 espone le sue produzioni alla mostra Argille d’Arcais in Via Dritta nel Palazzo d’Arcais, una delle strutture di maggior pregio storico-artistico del centro storico della città di Oristano. I locali hanno così potuto apprezzare la mostra dei lavori realizzati dalle preziose mani dei ceramisti locali che si tramandano l’antica arte della ceramica come testimonianza dell’identità artistica e culturale del territorio oristanese.
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Nel 2024 realizza, insieme a Francesco Castaldo di Sanna Gioielli, tre maschere in gesso spruzzate di corallo indossate, durante la Sartiglia di San Giovanni, dalla pariglia di Ilaria Rosa, Sonia Cadeddu e Andrea Arbau che hanno da subito sposato l’idea di indossare le particolari maschere dal messaggio chiarissimo: no alla violenza sulle donne.
(Foto di Stefano Orrù)

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